L’appello di Luigi Ruggi, coordinatore della squadra degli Atleti Speciali di Calcio a 5: “Non dimentichiamoci dei più fragili. Quando torneremo alla normalità sarà necessario disporre di più volontari per darci una mano a gestire trasporti e protocolli di sicurezza”
CASTELLARANO - Questo virus sta mettendo davvero in ginocchio tutti, dalle piccole aziende alle persone più fragili: Luigi Ruggi, coordinatore della squadra degli Atleti Speciali della polisportiva Sportinsieme di Castellarano, sta cercando di tenere vivo il legame che tiene unita la sua compagine, una squadra di Calcio a 5 che oggi vive questo periodo con ancora maggiori difficoltà: “Alcuni dei nostri ragazzi vivono da soli in strutture ed appartamenti protetti, dove vengono seguiti da operatori USL ma all’interno dei quali non può entrare nessun individuo esterno, non vedono amici e famigliari da mesi” ci spiega Ruggi, una persona che ha dedicato la sua vita alla comunità e agli altri. Il coordinatore della sezione ha aggiunto: “Anche per coloro che sono impegnati in una mansione lavorativa è dura, molti sono temporaneamente senza occupazione e non hanno più punti di riferimento come l’orario d’allenamento o il lavoretto socialmente utile. Noi volontari cerchiamo ogni giorno di rimanere in contatto con i ragazzi e le loro famiglie, soprattutto durante le festività ci sentivamo con più costanza, per non voler lasciare nessuno da solo. Un altro problema per l’organizzazione degli allenamenti è quello inerente al trasporto: prima ce ne occupavamo direttamente noi, ora il numero di persone da poter trasportare sul pulmino è dimezzato. Certamente non manca la voglia di tornare a giocare insieme, di vincere e divertirci ma dovremo aspettare e dovremo trovare chi ci darà una mano nella quotidianità”. Una situazione di fragilità, una squadra che avrà bisogno di aiuto e sostegno per tornare a svolgere la funzione comunitaria che incarnava prima della pandemia: “la nostra è una situazione ancora più delicata, basti pensare che i nostri atleti vengono classificati come categoria a rischio. Anche gli stessi famigliari sono preoccupati che possa essere rischioso per i ragazzi, come dargli torto. Quando torneremo a giocare ci serviranno più volontari, più autisti e molte più persone pronte a darci una mano nel gestire i protocolli di sicurezza e di igiene”. Ruggi infine conclude con l’augurio di poter ritrovare la sua amata compagine al termine dell’emergenza: “Spero solamente di riuscire a recuperare quanti più atleti possibile una volta passata l’epidemia, perché molti già da ora cominciano a tentennare. Sono il primo a suggerire loro di fare passeggiate ma non è semplice. Molti non si capacitano realmente della situazione e di tutte le limitazioni che questa comporta, sono rimasti molto delusi quando abbiamo dovuto annullare gli allenamenti e gli eventi di ritrovo, ma la salute viene sempre prima di ogni cosa. Non abbiamo molte alternative possibili nel prossimo futuro, non ci rimane che aspettare e sperare che tutto migliori e che potremmo finalmente tornare a giocare”. Luigi Ruggi conclude ringraziando il gruppo di allenatori che lavora al fianco della squadra: “Vorrei ringraziare tutti i volontari e gli allenatori che ci dedicano tempo ed energie, questo progetto è ben riuscito specialmente grazie al loro apporto. Mille volte grazie agli allenatori Lucia Talami, Maurizio Morriconi, Umberto D’Addona e Mauro Bonora e a tutti gli amici della nostra squadra. Se volete darci una mano le porte sono sempre aperte”.
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